la bici è ...

la bici è ... economica, ecologica, salutare, segno di civiltà: INTELLIGENTE!

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta"

Ivan Illich "elogio della bicicletta"

lunedì 2 marzo 2015

Primo incontro di Strada Condivisa per pensare insieme ad una mobilità intelligente

​Primo incontro di Strada Condivisa, il gruppo di lavoro che intende occuparsi di mobilità urbana sostenibile a livello regionale in Toscana.

Sabato 7 Marzo, a partire dalle ore 10, presso la sala Petri in via Matteotti 87 a Viareggio si riuniranno gli interessati a questo progetto nato dall’iniziativa di due Associazioni aderenti a FIAB particolarmente impegnate su questo tema (Fiab Versilia BiciAmici e Fiab ValdarnoInBici). Anche in vista dell’imminente appuntamento con gli Stati Generali della Mobilità Nuova (maggio 2015)

L’idea di avviare l’attività di un gruppo di lavoro che si occupi della mobilità urbana sostenibile nasce dalla necessità di porre al centro delle politiche sulla mobilità urbana i ‘soggetti deboli’ (pedoni, bambini e bambine, persone con difficoltà motorie, ciclisti).



Il punto di partenza sono quegli elementi emersi nel Gruppo di Lavoro “Organizzazione mobilità urbana” e descritti nel documento presentato agli “Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova” (5-6 ottobre 2012 – Reggio Emilia).

Nella premessa del documento si evidenzia “la necessità di una pianificazione che tenda verso città a basso tasso di motorizzazione più silenziose, più salutari, più efficienti, meno alienanti, con spazi pubblici più vissuti e più sicuri, con più senso del quartiere e del vicinato.”

“Si tratta, in altre parole, di ridare dignità allo spazio pubblico e di migliorare l’appeal della città per chi la vive o la visita, restituendo ai quartieri l’insieme delle loro funzioni residenziali, commerciali, terziarie e ricreative e facendo in modo che queste siano raggiungibili a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, con il duplice risultato di ridurre la domanda di mobilità motorizzata”.




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