Ogni anno, nel nostro Paese, vengono
rubate circa 320.000 biciclette: per i ciclisti italiani la paura di
essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Ecco i
risultati della 1° indagine nazionale sui furti di biciclette, condotta
da FIAB (giovedì 21 novembre a Milano il convegno “Ladri di biciclette. Ieri, oggi. E domani?” per definire linee per il contrasto al furto delle biciclette).
Per moltiplicare il numero dei ciclisti
dentro e fuori i centri urbani e per sostenere i progetti di mobilità
sostenibile e tutela ambientale è indispensabile occuparsi seriamente
anche dei ladri di biciclette.
Lo sa bene FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta
che, in occasione del 65° anniversario della prima proiezione del
capolavoro di Vittorio De Sica “Ladri di Biciclette” (24 novembre 1948)
promuove il 1° Convegno Nazionale sul Furto di Biciclette, il 21 novembre a Milano.
Obiettivo dell’iniziativa, che vede coinvolti più attori, quello di definire delle “linee guida” utili alla redazione di piani comunali di contrasto al furto delle biciclette
e di pubblicarle in un quaderno tecnico a disposizione degli
amministratori attenti alla promozione della mobilità sostenibile e
degli spostamenti sulle due ruote a pedali.
A differenza di quanto succede nella
maggior parte degli altri paesi europei, in Italia non esistono dati sul
problema dei furti di biciclette. Eppure il fenomeno ha pesanti ripercussioni anche sull’economia del nostro Paese e, secondo le stime di FIAB e Confindustria ANCMA, genera ogni anno un danno pari a 150 milioni di Euro,
composto dai mancati introiti per l’industria nazionale della
bicicletta, incluso l’indotto, e dalle transazioni in nero che sfuggono a
ogni controllo d’imposta. A questo si aggiungono i danni legati alla sicurezza:
chi ha subito un furto è più incline ad acquistare una bici a basso
costo, spesso proveniente da mercati extraeuropei e, in genere, di
inferiori standard di sicurezza, oppure a rivolgersi al mercato
dell’usato, talvolta di dubbia provenienza, concorrendo, di fatto, al
reato di ricettazione.
Per sviluppare un piano articolato di
contrasto al furto è necessario inquadrare il problema. Ecco perchè FIAB
ha deciso di scattare una prima fotografia del fenomeno dei furti di
biciclette in Italia, e si è fatta promotrice di un’indagine su tre fronti che ha coinvolto le prefetture, i comuni capoluoghi di provincia e i cittadini/ciclisti.
Attraverso specifici questionari, i destinatari dell’indagine FIAB sono
stati invitati a fornire, rispettivamente, i dati sulle denunce
ricevute; risposte sulle azioni concrete di sviluppo e sicurezza per
l’incentivazione all’uso della bicicletta negli spostamenti urbani,
nonché sulle attività e sugli strumenti già in essere per il contrasto
al furto; infine i questionari realizzati sui ciclisti hanno attestato
la quantità dei furti subiti negli ultimi due anni e le denunce
inoltrate, evidenziando che si tratta di un fenomeno in crescita.
Per quanto disomogenei tra loro, poiché
riferiti ad aree geografiche diverse per tipologia, stili di vita,
gestione della mobilità, ecc., i dati riferiti all’anno 2012 parlano
comunque chiaro: solo il 40% dei furti viene regolarmente denunciato.
Dice Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB-onlus: “Aver
scelto già da mesi di occuparci del fenomeno del furto delle biciclette
in Italia ed esserci attivati per lo sviluppo di un articolato piano di
contrasto al furto mettendo a confronto i molti attori coinvolti nel
nostro Paese, rappresenta un primo concreto passo per seguire e
sostenere lo sviluppo del movimento ciclistico di cui la nostra
federazione, con i suoi 25 anni di attività e gli oltre 20.000 soci, è
l’interlocutore di riferimento. Il convegno in programma a Milano il 21
novembre sarà il punto di arrivo di un lavoro svolto da noi fino ad oggi
ma, soprattutto, il punto di partenza per un importante momento di
confronto con le istituzioni, nell’obiettivo di promuovere una strategia
nazionale di contrasto al furto di biciclette”.
“Affrontare, in maniera concreta, il
tema dei furti significa proseguire nella direzione che vede
Confindustria ANCMA impegnata da sempre nella diffusione della cultura
delle due ruote” – afferma Pier Francesco Caliari, direttore generale di ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori –
“A fronte dei risultati che saranno illustrati in occasione del
convegno del 21 novembre, chiediamo agli enti locali una maggiore
attenzione per contrastare questo fenomeno, che pesa per circa 150
milioni di euro sulla nostra economia. Dunque rastrelliere, parcheggi,
registrazioni bici, campagne di sensibilizzazione per la denuncia e una
concentrazione costante da parte delle forze dell’ordine anche verso i
furti, sempre più frequenti, nei negozi specializzati”.
"Come delegato ANCI sulle questioni
riguardanti la mobilità voglio ringraziare FIAB per questa importante
indagine che mette in luce quanto la costante crescita dei ciclisti
metropolitani renda più che mai necessaria un'attenzione a livello
nazionale sui furti di biciclette", ha dichiarato Pierfrancesco Maran, assessore del Comune di Milano e Delegato nazionale Anci per la Mobilità.
"A Milano abbiamo cominciato con la posa di oltre 1800 nuovi posti bici
anche all'interno di parcheggi di interscambio, ai quali è possibile
legare ruota e telaio, la Polizia Locale sta facendo un grande lavoro
che ha portato al recupero di oltre 200 bici nell'ultimo anno, e sul
sito 'Milano in bici' è possibile trovare consigli sugli accorgimenti da
prendere per ridurre la possibilità di furti e informazioni su cosa
fare quando accade. Il lavoro da svolgere è ancora tanto e per questo
continueremo a lavorare insieme per portare una proposta concreta al
Governo".