Sabato scorso a
Figline si è svolto lo “Slot Mob”, una mobilitazione
per il buon gioco contro il gioco d'azzardo che ha avuto lo scopo di premiare il
“Pretty Bar”, uno dei tre locali di Figline Valdarno che ha scelto di
rinunciare alle Slot Machine.
Insieme alle associazioni Giovani per un Mondo Unito,
Acli uniArno, ConneS, Associazione Genitori Valdarno, è stato organizzato un
pomeriggio di pedalate, giochi, parole e musica in piazza, per sensibilizzare i
cittadini su un tema così scottante e attuale. Alla manifestazione è
intervenuto anche il sindaco di Figline Valdarno, Riccardo Nocentini, che
insieme al Comune di Incisa patrocinava l’evento.
L’iniziativa è
partita lo scorso settembre da Biella e piano piano si sta diffondendo in tutta
Italia coinvolgendo tanti cittadini a mobilitarsi per il “buon gioco” contro le
nuove povertà e la dipendenza dall’azzardo che da tempo sta causando diversi
problemi per i singoli coinvolti e per la società intera.
FIAB
ValdarnoInBici ha partecipato attivamente alla manifestazione perché in linea
con lo spirito che anima la nostra associazione. Come associazione, infatti,
riteniamo che sia necessario affermare la centralità della persona e sia
necessario rendere le persone di nuovo protagoniste.
Muoversi in
bicicletta, che sia per spostamento quotidiano o semplicemente per svago, dà
alla persona il ruolo di assoluto protagonista perché diventa il vero motore
che non delega alla macchina (automobile o slot machine) questo compito.
La bicicletta è
un mezzo, un gioco, un passatempo che non crea dipendenze patologiche ma, anzi,
contribuisce a creare relazioni sociali sane, a corroborare il fisico e a stimolare
la mente producendo anche endorfine che provocano uno stato di benessere
generale.
Possiamo affermare
che la bicicletta è un gioco che fa bene alla salute!
Quindi, contro il
dilagante e irrazionale affidarsi alla ‘dea fortuna’, che sta creando nuove
vittime, povertà e dipendenze, FIAB ValdarnoInBici propone la bicicletta come
mezzo alternativo di affermazione e di svago per la persona.
E se pedalare
diventasse una dipendenza contagiosa e si diffondesse tra tutti, sicuramente
l’ambiente e la società ringrazieranno.
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