la bici è ...

la bici è ... economica, ecologica, salutare, segno di civiltà: INTELLIGENTE!

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta"

Ivan Illich "elogio della bicicletta"

lunedì 14 maggio 2012

Il Presidente del Consiglio M. Monti scrive e #salvaiciclisti rispode

"Prima che Presidente del Consiglio sono stato un appassionato di ciclismo e un cicloamatore io stesso. Anche se non ho più, come un tempo, l’opportunità di muovermi in bicicletta come vorrei, conosco le problematiche che devono affrontare coloro che utilizzano la bicicletta per muoversi, soprattutto nelle grandi città.
La bicicletta è un mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.
Come già fatto in Europa, finanziando diversi progetti legati alle piste ciclabili, anche in Italia è necessario riservare maggiore attenzione alla “mobilità leggera”. In questo senso il governo è impegnato a favorire politiche di mobilità sostenibile, anche con l’obiettivo di ridurre il tasso di incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti.
Mi rendo tuttavia conto che molto resta ancora da fare.
Vi incoraggio dunque ad andare avanti, oserei dire a “pedalare”, per attirare l’attenzione su quanto si può fare a tutti i livelli per migliorare le condizioni di mobilità di chi usa la bicicletta per muoversi in città.”
Mario Monti

#salvaiciclisti risponde:
"Gentile Presidente del Consiglio,
siamo lieti di ricevere la sua bella lettera.
Da oltre tre mesi stiamo impegnando tutte le nostre energie per portare all’attenzione di un paese disattento e forse ostile al cambiamento in meglio l’enorme problema dello stato della nostra mobilità.
Questa è centrata sullo spostamento personale a bordo di automobili. I paesi  sopra l’arco alpino, ma anche sopra e sotto i Pirenei, hanno capito che questo modello è ormai superato perché nocivo, diseconomico, spesso mortale, di sicuro evitabile. E infatti hanno adottato politiche per riequilibrare gli spostamenti, favorendo il trasporto pubblico e la ciclabilità.
Sappiamo bene che nel nostro sistema questi argomenti sono in larga parte a carico delle amministrazioni locali, ma le proponiamo di usare le sue competenze e le sue capacità per contribuire al massimo al cambiamento, ormai necessario, del vetusto “modello italiano”.
Non le diamo nessun suggerimento, lei conosce bene le sue prerogative e i suoi limiti. Però sarebbe importante iniziare un percorso, ad esempio, che porti  il prima possibile ad un’accelerazione verso il sistema di trasporto pubblico locale, invertendo decisamente la tendenza -solo italiana- a deprimerlo.
‎Siamo convinti che la ciclabilità non solo sia una delle unità di misura della civiltà di un paese, ma che possa anche essere fonte di numerosi vantaggi economici, primi fra tutti l’aumento della disponibilità monetaria di chi rinuncia all’automobile, il rifiorire delle economie locali e la diminuzione della spesa medica a carico dei contribuenti grazie al generale miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini. In un periodo di crisi come quello che il nostro paese sta attraversando, lo sviluppo della ciclabilità è un’opzione imprescindibile.
La ringraziamo per il suo incoraggiamento a continuare, e siamo assolutamente determinati a farlo in tutti i casi: per il semplice motivo che con questa lotta di civiltà noi tentiamo anche di salvarci la vita. Una motivazione piuttosto forte."

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