la bici è ...

la bici è ... economica, ecologica, salutare, segno di civiltà: INTELLIGENTE!

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta"

Ivan Illich "elogio della bicicletta"

giovedì 24 settembre 2015

"Pedalata dell'Arno" pensando alla ciclopista che verrà

Domenica 20 ci siamo divertiti a pedalare lungo l'Arno da Incisa a San Giovanni. La nostra biciclettata rientrava nell'iniziativa "Pedalata del Tirreno e dell'Arno" organizzata da Regione Toscana, ANCI, Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), UISP e il quotidiano Il Tirreno, in occasione della Settimana Europea della Mobilità.

Tale evento di carattere regionale è stato finalizzato alla promozione della mobilità ciclistica e dell'intermodalità sui percorsi della Ciclopista Tirrenica e della Ciclopista dell'Arno.
Dal sud, dal nord della Toscana e dalle sorgenti dell'Arno verso la foce, le varie tipologie di ciclisti (sportivi, famiglie, appassionati) hanno pedalato in una sorta di collage di staffette che ha permesso, nella stessa giornata, di animare in bici la Costa Toscana e la riva all'Arno. 

In Valdarno tante persone hanno scelto di passare la mattinata a pedalare con noi lungo quello che sarà il tratto valdarnese della Ciclopista dell'Arno. In attesa che tale grande progetto sarà realizzato, domenica abbiamo comunque potuto apprezzare l'unico percorso ad oggi percorribile in sicurezza nel nostro territorio: gli argini dell'Arno. 
                     
Ovviamente il percorso presenta ad oggi alcune criticità. L'attraversamento del T. Cesto nonostante l'intervento eseguito (atteso due anni!) risulta poco praticabile in bicicletta visto che in tale passaggio le bici vanno condotte a mano e risulterà inutilizzabile nei periodi di pioggia quando il torrente sarà più carico di acqua.


Un altro passaggio non sicuro è il tratto che di SR69 che si è costretti a percorrere una volta arrivati nel territorio di San Giovanni Valdarno.
Ci auguriamo che grazie al progetto della ciclopista dell'Arno questi problemi saranno risolti o che magari anche prima, i comuni si attiveranno per rispondere alle esigenze dei tanti cittadini in bicicletta del Valdarno.

Tornando alla nostra pedalata vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno scelto di passare una mattinata spensierata tra pedalate, chiacchiere, risate e l'abbondante ristoro gentilmente offerto dalla pasticceria Savini di San Giovanni V.no a cui va il nostro doveroso ringraziamento.

La pedalata è partita puntuale dalla stazione di Incisa dove a dir la verità non abbiamo registrato adesioni significative e ha fatto sosta alla ciclofficina a Figline Valdarno dove si è unito un nutrito numero di pedalatori giovani, meno giovani e giovanissimi che hanno colorato il serpentone che si è diretto verso gli argini dell'Arno sfiorando la stazione ferroviaria di Figline.


E una volta sull'argine, dopo il non lineare attraversamento sul T. Cesto, abbiamo sciolto le briglie e ognuno ha pedalato alla sua andatura scambiando pensieri, parole e sorrisi con i compagni di avventura. 

Il gruppo si è ricompattato prima di entrare in San Giovanni dove all'arrivo, presso la stazione ferroviaria, ci ha accolto il nostro stand e le nostre socie che hanno distribuito gli ottimi prodotti dolci e salati del forno Savini che ringraziamo di cuore per la generosità del dono e la disponibilità offerta. 

E dopo il meritato ristoro qualcuno è ripartito in bici per tornare a casa mentre altri hanno optato per il rientro in treno con qualche piccolo problema di trasporto per le bici sia all'interno della stazione (non attrezzata per un agevole passaggio della bici tra un binario e l'altro), sia per il poco (o nulla) spazio per le bici sul treno, visto che non era presente la carrozza riservata alle bici (il capotreno continuava a sostenere fosse in testa al treno ma dalla banchina non abbiamo visto nessun simbolo che lo attestasse).
 

Insomma, nonostante i piccoli inconvenienti dovuti al fatto di non vivere ancora in un Paese ciclabile, anche la giornata di domenica ci ha dato la forza per continuare a pedalare sulla strada che abbiamo intrapreso a favore della promozione di una mobilità diversa, una mobilità intelligente dove i pedoni e le biciclette siano considerati almeno al pari degli altri mezzi e dove finalmente tutti i cittadini, adulti, bambini, anziani diventino protagonisti del loro spostamento divertendosi in sicurezza.

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