la bici è ...

la bici è ... economica, ecologica, salutare, segno di civiltà: INTELLIGENTE!

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta"

Ivan Illich "elogio della bicicletta"

lunedì 7 ottobre 2013

Pedalando... dove si potrebbe pedalare meglio


Giovedì 3 ottobre il nostro sindaco Nocentini , accompagnato dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Ing. Badii, ha raccolto il nostro invito di fare qualche pedalata insieme per andare a scoprire, rigorosamente in sella alla sua nuovissima bici, quali sono alcuni dei problemi principali di chi pedala quotidianamente da anni a Figline.
Il nostro obiettivo era quello di far vivere in prima persona ai nostri compagni di sella, le sensazioni piacevoli e sgradevoli che si ha quando si pedala per Figline.
E tra una pedalata e l’altra abbiamo cercato nel nostro piccolo di indicare alcuni piccoli (e grandi) accorgimenti che potrebbero veramente migliorare la situazione della viabilità e potrebbero incentivare e promuovere una mobilità sostenibile.
Ma andiamo per ordine…
Prima di partire dalla sede comunale, abbiamo chiesto qualche delucidazione in merito all’iter dell’approvazione del Piano della mobilità ciclabile, di cui siamo in attesa dalla
primavera scorsa, del suo inserimento all’interno del Piano Strutturale.
Le risposte sono state che per il Piano per la mobilità ciclistica a breve si terrò l’audizione consiliare in cui verrà descritto ai membri del Consiglio Comunale e nelle immediate settimane successive sarà approvato.

E’ stato poi il momento di salire in sella e abbiamo iniziato la passeggiata percorrendo alcune strade del Centro storico per il quale da più di un anno chiediamo l’adozione di una Zona 30, una zona in cui le macchine non possono circolare a più di 30 km/h, rendendo più piacevole e più sicura la convivenza tra i veicoli a motore e gli utenti della mobilità debole (ciclisti, pedoni, disabili, ecc.). Riteniamo fortemente che l’attivazione della Zona30 sia anche un modo per rilanciare e riqualificare un Centro storico figlinese un po’ spento negli ultimi anni.
Arrivati a Piazza Serristori ci siamo diretti in direzione della Stazione ferroviaria, il luogo fulcro delle migliaia di pendolari valdarnesi che lavorano nei vicini capoluoghi. Ma per accedere in Stazione con la bicicletta provenendo dal Centro, naturalmente abbiamo dovuto seguire la viabilità ordinaria percorrendo V.le Gramsci fino a Via B. Pampaloni, siamo dovuti scendere dalla bicicletta per attraversare la strada (non esistono attraversamenti ciclabili), risalire in sella e arrivare alla Stazione da Via della Vetreria…e tutto questo giro si sarebbe potuto scongiurare rendendo il tratto di Via Locchi a doppio senso solo per le biciclette (è necessario solamente eliminare circa 8 posti auto di quelli a pagamento).
Abbiamo così potuto introdurre il sindaco e i suoi collaboratori, a questa norma utilizzata in modo diffusissimo in tutto il civile Nord-Europa e ormai entrato in vigore in moltissimi Comuni italiani: strade in cui le biciclette possono circolare in entrambe i sensi, mentre le auto continuano ad essere vincolate dal Senso Unico.

Già che eravamo nei pressi, abbiamo segnalato la carenza di rastrelliere per le tante bici in stazione, che obbligano i proprietari ad utilizzare i muri e i pali come appoggio per le biciclette che numericamente superano di gran lunga il numero dei pochi parcheggi per bici presenti.
E’ stato poi il momento di percorrere insieme il tragitto verso la scuola Cavicchi, passando sulla contestata pista ciclabile sul marciapiede. E pedalando c’è stato modo di confrontarsi sul fatto che le biciclette dovrebbero offrire una valida alternativa sana, ecologica e intelligente rispetto alle auto, quindi le piste ciclabili dovrebbero togliere lo spazio alle automobili, non ai pedoni.
Abbiamo anche chiesto informazioni sullo stato dei lavori del passaggio pedonale tra piazza salvo d’acquisto (la piazza delle Poste) e i giardini di Cavicchi. La risposta è stata che la competenza è delle Ferrovie e che il comune non sa quando termineranno i lavori.

Giunti davanti alla scuola Cavicchi abbiamo avuto modo di esaminare la situazione degli spazi davanti alle scuole, teatro di veri e proprio assembramenti di automobili e di affollamenti di persone a piedi che non avendo uno spazio a disposizione, sostano nel piazzale sulla sede stradale: perché non permettere di sfruttare una parte del giardino delle scuole per attendere le entrate e le uscite dei bambini? A questa domanda ci è stato risposto che l’Ufficio Tecnico analizzerà la situazione nelle prossime settimane e cercherà di trovare una soluzione in collaborazione con la dirigente scolastica.

Da Cavicchi siamo ripartiti in direzione Ponte del Matassino lì vicino..ma anche qui, non avendo la possibilità di sfruttare una Via B. Pampaloni a doppio senso per le sole biciclette, abbiamo dovuto fare tutto il giro da Via Fratelli Cervi e percorrere la rotonda davanti alla Lidl con i rischi che ne conseguono. E’ un peccato che una direttrice lineare e breve come Via B. Pampaloni non sia sfruttabile in entrambe i sensi dalle bici: questa strada infatti rappresenta l’asse diretto tra il centro di Figline e Matassino e potrebbe contribuire a far lasciare qualche auto in più a casa.
Arrivati alla rotonda del Ponte di Matassino abbiamo analizzato in loco il progetto in via di esecuzione di raccordare il ponte con Piazza Speranza e successivamente a Via B. Pampaloni e Via don Mazzolari, sottolineando l’importanza della perfetta visibilità dell’attraversamento ciclabile di Via Pertini (la variantina) adottando tecniche come il rialzamento dell’intero attraversamento o restringendo fortemente la sede stradale. In caso contrario attraversare tale strada in bicicletta sarebbe una fonte di pericolo estremo, vista la velocità con cui le automobili procedono.
Da lì, poi abbiamo approfittato delle due strisce a margine di Via Pertini che dovrebbero diventare due corsie ciclabili (una per senso di marcia come previsto dal DPR 557/99) che non avrebbero bisogno di altro se non di un’adeguata segnaletica orizzontale visibile giorno e notte….ma quando lo faranno? E anche qui il sindaco ha promesso un intervento in breve tempo (anche se quella nuova strada sarebbe dovuta nascere già con uno spazio esclusivo per pedoni e ciclisti come previsto dalla L 366/98).
Passando dalla rotonda vicino ai campi sportivi abbiamo segnalato la possibilità di connettersi direttamente alla pista ciclabile di Via Brodolini e alla zona commerciale e industriale e quindi unirebbe realmente in maniera ciclabile il nuovo Comune Unico, se solo ci fosse una passerella di superamento del fosso…ma anche qui secondo le indicazioni degli amministratori dovremo aspettare gli anni che ci vorranno per terminare (o  almeno iniziare) i lavori di realizzazione della variante. (anche se una passerella a norma forse non avrebbe un costo così dispendioso in termini di tempo e di soldi).

Per finire , pedalando non senza qualche difficoltà su Via Roma, abbiamo segnalato il problema che si incontra sulla direttrice Ponterosso - il Centro Storico…attualmente le uniche  alternative possibili sono la salita di Viale Galilei (il viale a monte poco appetibile per chi pedala) o la trafficatissima (e quindi pericolosissima) Via Roma. E la nostra proposta anche qui è stato di introdurre un “doppio senso ciclabile”
su Corso Vittorio Veneto, come avevamo proposto nella serata sulla mobilità sostenibile che avevamo organizzato ad Aprile, e come dovrà essere discusso nella Commissione competente in comune dopo nostra richiesta.

Insomma è stato un giro breve, che non ha potuto esaminare e illustrare le altre problematiche della ciclabilità figlinese (come ad esempio Via del Cesto, la viabilità di connessione tra gli argini e i nuclei di Carresi e Restone, la connessione Campeggio-centro storico che contribuirebbe ad aumentare l’afflusso di turisti in paese con conseguente ritorno economico,ecc. ecc.) ma è stato un primo approccio diretto per far toccare con mano che Figline e la vallata valdarnese, grazie alla loro morfologia in bicicletta, si girano bene, ma potrebbero essere più amiche della bicicletta se solo si realizzassero dei piccoli interventi che aumenterebbero in maniera elevatissima la sicurezza di chi sceglie di lasciare l’auto a casa e decidesse di muoversi con di un mezzo intelligente, sano ed economico come la bicicletta.

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