Mobilità in bicicletta, opportunità europea per Comuni piccoli e grandi
Valerio Parigi
Fiab –ECF
v.parigi@firenzeinbici.net
Spesso sentiamo dire "non si può fare", a proposito di piste e attraversamenti ciclabili, zone ciclopedonali, zone 30 e moderazione del traffico. Ci vogliamo credere?
Come nel divertente film con Bisio, la risposta è "si può fare".
Le soluzioni esistono, coerenti con la normativa, economiche, da effetti positivi a breve su traffico e vivibilità dell'ambiente urbano in cu viviamo.
Fiab: di che ci occupiamo?
la risposta è semplice, la Federazione italiana amici della bicicletta si occupa di mobilità e ambiente. Il nostro fulcro è la mobilità “sostenibile”.
In essa la bici svolge un ruolo di punta di diamante, anche se non da sola,e va a fare "alleanza naturale" con trasporto pubblico e spazi pedonali.
Come federazione nazionale e come associazioni locali "facciamo politica”, da cittadini che vogliono una partecipazione attiva alla vita e alle decisioni del luogo in cui vivono.
Promuoviamo quindi un "modello di mobilità": quello che ormai si sta diffondendo in tutta Europa, che arranca in Italia, ma che rappresenta il futuro per tutti noi: muoversi bene, con meno auto che diventano un segmento, non il tutto.
Ci rivolgiamo alla gente e alle pubbliche amministrazioni.
Promuovere la bici fra la gente, vantaggi:
•Perchè usare quotidianamente o frequentemente la bici? Le risposte di già lo fa sono illuminanti:
- simply (veloce, economica …)
- •ambiente, vivibilità e salute
freni e ostacoli:
- •sicurezza (vera e percepita)
- •abitudini (es. bimbi a scuola …)
- •furti e rimozioni
- •immagine “povera” o “triste”
- •lobby avverse
Modello di mobilità:
•meno auto e moto (inquinamento, congestione, vivibilità) = sostenibilità
tre gambe:
- •trasporto pubblico
- •pedonalità, vivibilità
- •ciclabilità
Più gente che si muove in bici fa bene a tutti
E’ sufficiente una riduzione del traffico del 10% per… - =Riportare inquinamento nella norma
- =Rendere fluido il traffico
- ridurre la sua invasività, dannosità, incidenti
Come? Spostando quote di mobilità dall’auto alla bici
Cosa può fare la pubblica amministrazione
- =predisporre le infrastrutture necessarie
- =incoraggiare i comportamenti “desiderati” ed disincentivare quelli “indesiderati”
- =sensibilizzare i cittadini
Quali infrastrutture ed interventi?
•rete ciclabile -> ossatura, grandi direttrici e assi di mobilità
•
•ciclabilità diffusa -> capillare su viabilità ordinaria -> zone 30, ZTL, moderazione del traffico
•
•sosta -> rastrelliere ad attrattori e dove servono
rete ciclabile:
•continuativa, razionale, sicura
•grandi assi e maglie reticolo
ostacoli da superare:
•soldi (costa poco e rende molto a breve)
•sicurezza e "norme" (…)
•lobby avverse e abitudini
Rete ciclabile: spina dorsale
Tipologie
•pista in sede propria (per direttrici ad alta intensità di traffico)
•piste ricavate dal marciapiede e contigue
•tratti promiscui ciclopedonali (es. per collegare tratti e segmenti di rete)
•corsia su carreggiata (in casi senza alternative, sempre ben riconoscibili: fondo rosso, piolini, occhi gatto ...)
•incroci ciclabili (= continuità con precedenza e sicurezza)
pericoloso“? -> visibilità e precedenza = + sicurezza
•
•1 attraversamento ciclabile vale più di 500 metri di pista ciclabile
anche senza pista ciclabile
•“non consentiti“? -> breve corsia ciclabile prima e dopo
aree ciclo-pedonali
•ruolo: ciclabilità capillare, specie centri storici (bidirezionali)
Evita circumnavigazioni e consente invece alle
bici di seguire le vie più brevi (“come l’acqua”)
•"non consentito" -> anzi la regola (art 3 CdS)!
a meno che esplicitamente escluso con segnaletica (raro)
•"pericoloso" -> casistica incidente fra pedoni e ciclisti praticamente inesistente
•
•"intralcio ai pedoni" -> rari casi di grande affollamento (soluzione: per es. corsia ciclabile con sole linee al centro o di lato)
favorisce anche l’alleanza naturale con pedoni e trasporto pubblico
ZTL, zone 30, moderazione del traffico
•non solo segnaletica ma interventi costruttivi che “forzano” o dissuadono comportamenti
Ruolo: evitare circumnavigazioni e consentire invece alle bici di seguire le vie più brevi (come l’acqua”) ed effetto di moderazione del traffico
•
•"non consentito" -> eccome, con la segnaletica prevista e sperimentata
•
•"pericoloso" -> il contrario, l'incidentalità si riduce – alza la soglia di attenzione
•
•"intralcio" -> no, implicita moderazione del traffico per forzata riduzione velocità
Bici - trasporto pubblico – altri mezzi: combinazione ideale
•accessi e facilitazione trasporto bici sui treni e sulle tramvie
•connessione rete ciclabile con ferrovia / linee TPL
•spazi sosta bici a stazioni ferroviarie e fermate TPL per l’interscambio …
• e ai parcheggi scambiatori, anche con rastrelliere coperte e aree chiuse durante la notte
Gli investimenti in ciclabilità hanno:
• il rapporto costi/benefici di gran lunga più vantaggioso fra tutti quelli sulla mobilità
•
• un ritorno in tempi brevi
Legge 366/98
=Art 10 c4: il 20% delle multe per la sicurezza e lo sviluppo della mobilità ciclistica
=Art 10 c1-2: piste ciclabili obbligatorie su strade nuove e in occasione di manutenzioni straordinarie
=Art 8: piste su ferrovie dismesse ed argini dei fiumi
Andare in bici fa bene alla salute
Vari studi mostrano che i ciclisti hanno una migliore salute fisica e psichica. Per es. si constata un tasso di disturbi cardiaci soltanto di 42,7 per mille, contro 84,7 per mille per i non ciclisti.
Netto vantaggio anche sul respirare inquinanti.
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