L’associazione
FiglineInBici, sezione di FIAB FirenzeInBici e tutta la FIAB (Federazione
Italiana Amici della Bicicletta), si stringono intorno alla famiglia e agli
amici di Iulian, il ragazzo di 15 anni deceduto in seguito all'incidente stradale
di sabato 29 giugno che lo ha coinvolto mentre pedalava in sella alla sua
bicicletta per le strade di Figline Valdarno.
Ci uniamo al
coro di voci tristi che si leva da tutta la comunità per dire che non si può
morire a 15 anni e soprattutto non si può morire in quel modo.
Questa tragedia
deve essere un monito per tutta la società, per evitare che si ripetano tragici
incidenti come quello di sabato.
Ancora scossi
dalla vicenda, ci sentiamo di dire che non vogliamo strumentalizzare
l’accaduto, ma vogliamo fermamente richiamare l’attenzione su quello che ogni
componente della società, e quindi ognuno di noi, può fare per evitare che la
lista dei morti sulle strade continui ad allungarsi.
Chiediamo a
tutti:
il rispetto dei
limiti di velocità sulle strade;
la promozione di
una cultura a tutela della Mobilità debole (pedoni, ciclisti, disabili, ecc);
l’attivazione di
campagne di educazione stradale rivolte ai nostri giovani per un uso più
consapevole della strada;
l’impegno a
favore dello sviluppo di percorsi protetti e sicuri per chi si muove a piedi e
in bicicletta;
un cambiamento
culturale e di mentalità per ridurre il traffico veicolare sulle strade e
svuotare parzialmente le strade del paese dalle automobili, prima vera fonte di
pericolo.
Ognuno di noi
nel suo piccolo è chiamato a fare qualcosa e noi chiediamo il contributo di
tutti.
La FIAB a
livello nazionale e FiglineInBici a livello locale, si impegneranno ancora di
più per continuare a stimolare costantemente cittadini, amministratori e tutta
la società in questa direzione.
Lo dobbiamo a
Iulian, lo dobbiamo ai nostri figli.
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